di questi tempi bisogna almeno pensare da eroi, per comportarsi da galantuomini appena appena passabili

Ispirato alle vicende narrate da Miguel De Cervantes... e molte altre di oggidì!

MarTE CoSTA scrive interpreta e dirige al solito tutto solo soletto, il suo avanspett-variet-corrid-musical-karaok-animazvillaggvacanz, musiche testi e regia di una nuova commedia musicale al miele e al fiele, ambiziosamente ispirata ad un classico tra i classici, rivisitato e riattualizzato tra i mulini a vAnto  dei nostri tempi. Avvalendosi della sempre cangiante Compagnia Necèssita Virtù perlopiù formata da ardimentosi nuovi interpeti (talvolta addirittura variabili di replica in replica!), snocciola 15 nuovi brani e liriche originali, per un agile spettacolo che concentra ben 1200 pagine di romanzo in due rutilanti fulminei atti di poco più di mezz’ora ciascuno.

Marte-Don Chisciotte senza plancia cantando in alto e in basso, zompettando avanti e indietro, e recitando sotto sopra i suoi versi appassionati, inforca un’ecologicissima bici con rotelle, Ronzipedalante, con cui vorrebbe attraversare, per portare la Bellezza, il mondo intero… ma  che purtroppo però non percorrerà neanche un centimetro! Tutte le nostre belle fanciulle in-carnano, l’inarrivabile Idea, di Dulcinea,  danzando comme il faut una habanera alla Bizet,  la donna dei sogni che <su un calendario/ su mediaset o rai/ o altro bestiario/ tu non troverai!>

Chisciotte innamorato pazzo sarà costretto in una camicia di forza, e urlando più di Orlando diventerà anche un burattino,  nella foggia di fiero pupo siciliano. Senza scudo alcuno, si batterà a singolar tenzone con sornione cialtrone pecore e capre scambiate per indomiti eserciti [vedi ultimo film di Pasolini], libera dopo terribile scontro ingrati galeotti oberati da enalotti e carcerati ipotecati ai redditi, assiste perplesso alla scintillante preparazione del miracoloso elisir di Fierobraccio con ingredienti che nessun Dulcamara mai avrebbe immaginato, il tutto tra una continua gragnuola di botte botte botte per don Chisciotte ricevute da tutto e da tutti… ma senza naturalmente arrendersi mai!

Il deuteragonista Sancio, impossibile compagno di viaggio da trovarsi ahinoi, è stata la figura più difficile da identificare con qualcuno o qualcosa che possa ancora esistere: oggidì veste griffato taroccato (o peggio, originale) ed ha perduto ogni possibile ingenuità/saggezza popolare.

Ma si promette un lietissimo fine, con sorprendente chisciottizzazione di Sancio che addirittura saprà veleggiare leggiadro, dove Chisciotte senza plancia aveva solo arrancato, fino a concludere col pindarico crescendo del gran concertato conclusivo con tutte le voci in contrappunto: Immaginata bene/ ed agìta l’illusione/ è un azione immaginare/ altra realtà!